PUNTO DI FUGA

Lucia Biagi

Introduzione di Francesca Torre

Torna a dieci anni dalla prima uscita, in una nuova edizione completamente rivista, Punto di fuga, il graphic novel con cui Lucia Biagi si è da subito distinta come una delle narratrici più innovative e originali del fumetto italiano contemporaneo: un’opera insieme aspra e delicata, che restituisce il tema dell’aborto alla sua unica sfera legittima, quella personale.

19,00

19,00

Italia, anni Duemila. Punto di fuga si apre in un dicembre qualunque di un anno qualunque, in una cittadina qualunque addobbata per un qualunque Natale. Sabrina e i suoi amici, non più vent’anni e non ancora trenta, si fanno largo a colpi di birre nell’immobile vita di provincia, giungla paludosa di serrande abbassate, circoletti squallidi e negozi di catena, dove l’esistenza procede ripetitiva come un enorme ingranaggio oliato dalla noia. Sabrina si barcamena come può tra illusioni e precariato, tenuta a galla da un salvagente gonfio di cinismo e ironia. Ma l’insoddisfazione feroce che la anima si trasforma in rabbia cieca di fronte a un evento inaspettato: una gravidanza non prevista pronta a spalancarle sotto i piedi un baratro di dubbi, ansie e domande su di sé, sulla propria vita e sulle proprie scelte.

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