LE OMBRE

Vincent Zabus e Hippolyte

Traduzione di Annalisa Zignani

Una fiaba contemporanea, feroce e commovente, che narra la tragedia dell’esilio e dell’emigrazione forzata attraverso un’allegoria tanto fantastica quanto eloquente. Un rigoglioso affresco narrativo in cui la fantasia si rivela più efficace della cronaca, nel far emergere con forza la realtà drammatica di tutti quegli esseri umani costretti dalla guerra, dalla povertà, dai cambiamenti climatici a lasciare la propria terra, su strade dense di pericoli e sofferenze, alla ricerca di una vita migliore.

22,00

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Nel buio di una stanza, rotto solo da un cono di luce zenitale, è seduta una figura vestita con una toga, il volto coperto da una maschera tribale. È il profugo numero 214. Per difendere la sua richiesta di asilo dovrà raccontare la sua storia. Ma non è solo, attorno a lui “le ombre” – quelle delle persone con cui ha condiviso il viaggio e che non sono mai arrivate – lo esortano a raccontare la verità. Così, all’imponente e impassibile burocrate che gli sta di fronte, racconterà tutto: i cavalieri sanguinari, l’orco capitalista, il serpente trafficante, il Grande Mare, le sirene… l’Altro Mondo. Vagabondaggio, paura, fame, violenza, orrore: tutto.

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