punto di fuga
di Lucia Biagi
Lucia Biagi affronta il tema delicato dell’aborto restituendolo all’unica sfera legittima, quella della narrazione personale, fuori dai tabù e dalle contrapposizioni ideologiche, nel rispetto delle scelte della donna, della libertà di decidere del proprio corpo e della propria vita.
Sabrina ha 26 anni, abita in una città di provincia che le sta stretta e ha un carattere forte, che a tratti si fa violento nel gridare agli altri il suo malessere, la sua sofferenza. La sua è la condizione di chi non ha più vent’anni, ma non si sente ancora un adulto in grado di assumersi le responsabilità che la vita impone. La condizione di molti giovani negli anni della crisi economica che si fa crisi esistenziale: alle soglie dell’età adulta non ci si sente capaci di affrontare la vita. E si sbanda, tra colpi di testa, ingenui tentativi di evasione, autocommiserazione, rabbia. Una gravidanza non prevista si pone come un’esperienza emblematica. La vita che spinge forte suscitando dubbi e ansie, sul proprio essere donna, sulla maternità come spartiacque. E intorno sollecitazioni contraddittorie.
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160 pagine in bicromia
17 x 24 cm. | brossura con alette |
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rassegna stampa
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